Impegnati con Don Bosco

inaugurazione BicentenarioCarissimi Exallievi ed Exallieve, dopo tre anni di cammino che ci ha visti impegnati con tutta la Famiglia Salesiana, sentiamo che il Signore ha lavorato dentro di noi e che lo Spirito ci ha trasformati facendo crescere sulle nostre ossa inaridite la carne gloriosa di Cristo (Cfr. Ez 37). Trasfigurati e luminosi accogliamo la grazia di questo bicentenario, spalancando le nostre braccia all’accoglienza dei grandi doni che il Signore ci elargira’ in questo anno di gioia. Sentiamo che lo Spirito che ha suscitato Don Bosco, e’ presente nel nostro carisma di laici impegnati, pronti a portare l’entusiasmo di Cristo nella nostra societa’ e nelle nostre famiglie.

Insieme a tutta la Famiglia Salesiana, sotto la guida di Don Angel Artime, nostro Rettor Maggiore, siamo Chiesa che evangelizza e che vede il mondo con la simpatia di Dio, guardando i giovani con gli occhi di Don Bosco e tendendo loro la nostra mano, per accompagnarli nella crescita della loro fede e nella costruzione del loro futuro. Noi che siamo stati alla scuola di Don Bosco nella nostra gioventu’, noi che abbiamo fatto esperienza di vita vera in quelle case, che abbiamo maturato i valori piu’ belli, noi che abbiamo incontrato Dio nel rapporto con nostri educatori, ora ci impegniamo con Don Bosco per costruire un mondo migliore e positivo, capace di solidarieta’ e di fraternita’, costruttori di unita’ e di pace in un mondo dilaniato dalle guerre e dalla discordia.

Come Chiesa viva e coraggiosa, animata dallo Spirito, ci scambiamo l’esperienza del Vangelo della gioia, col tratto caratteristico di Don Bosco che ha fatto dell’allegria un luogo teologale di incontro della grazia, un luogo di perfezione e di santita’. Con Papa Francesco sentiamo che “il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto” (Evangelii gaudium, n.2).

Portiamo sui nostri volti la gioia di Cristo, guardiamo il mondo con gli occhi ottimisti di Don Bosco, chi ci incontra veda che in noi palpita una vita. La vita che nasce dall’esperienza di famiglia che abbiamo vissuto alla scuola di Don Bosco e che cerchiamo di costruire nelle nostre case, nel nostro focolare domestico. Gli Exallievi e le Exallieve vogliono seminare nel mondo la profezia dei valori piu’ belli della famiglia, quelli che lo Spirito edifica per mezzo della grazia del sacramento del matrimonio. Le nostre famiglie siano famiglie di laici impegnati nella Chiesa e nella societa’, chiese domestiche non concentrate su se stesse, ma chiese “in uscita”, famiglie missionarie che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano.

Senza timore, annunciamo il Vangelo della famiglia ai giovani, consapevoli che il nostro essere controcorrente lascia trasparire che una luce che c’e’ dentro. Osiamo un po’ di più nel prendere l’iniziativa, lasciamoci coinvolgere nell’accompagnare i giovani nella maturazione del loro amore. La famiglia dell’Exallievo e della Exallieva e’ una famiglia feconda nell’impegno educativo, consapevole che per portare frutto bisogna come Gesu’ essere il seme che caduto in terra muore, ma poi produce molto frutto. E’ una famiglia che “si prende cura del grano e non perde la pace a causa della zizzania. Il seminatore, quando vede spuntare la zizzania in mezzo al grano, non ha reazioni lamentose né allarmiste. Trova il modo per far sì che la Parola si incarni in una situazione concreta e dia frutti di vita nuova, benché apparentemente siano imperfetti o incompiuti … Offre la vita intera e la gioca fino al martirio come testimonianza di Gesù Cristo, però il suo sogno non è riempirsi di nemici, ma piuttosto che la Parola venga accolta e manifesti la sua potenza liberatrice e rinnovatrice, … una comunità evangelizzatrice gioiosa che sa sempre festeggiare” (Evangelii gaudium, n.24).

Iniziamo, dunque, il Bicentenario di Don Bosco con l’entusiamo e il coraggio del seminatore, ma anche con la pazienza di chi sa che solo il Signore fa crescere, perché “né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere” (1 Cor 3,7). Partecipiamo con gioia agli eventi, lasciandoci coinvolgere e coinvolgendo. Diamo la nostra piena disponibilita’, con i nostri fratelli e sorelle della famiglia salesiana, perche’ le iniziative del Bicentenario portino il successo voluto da Dio, quello che consiste nella crescita della nostra santita’, sull’esempio di Exallievi ed Exallieve sante, come il Beato Alberto Marvelli, di cui ricorre il decimo anniversario della beatificazione.

            Maria Ausiliatrice, ci accompagni nell’impegno del Bicentenario. Lei che e’ la madre della famiglia e della vita ci sostenga nella nostra profezia.

            Affettuosi auguri e buon cammino.

Don Giovanni Russo
Delegato Nazionale

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